martedì 30 ottobre 2012

Attesa interrotta

Pubblicazione a cura del Istituto Superiore di Sanità
Concorso Il Volo di Pegaso 2012
"L'Attesa"

Attesa interrotta
di Diana Mayer Grego
 

 
La vita è fatta di eterne attese
 
Attendiamo di nascere.

Attendiamo che la madre ci nutra.
 
Attendiamo che le braccia ci accudiscano.
 
Attendiamo di crescere.
 
Attendiamo che le nostre menti siano spugne di apprendimento.
 
Attendiamo che la scuola finisca.
 
Attendiamo il Principe azzurro.
 
Attendiamo tutta la vita che le cose accadano, e che accadano come le vogliamo noi.
 
Attendiamo che forti braccia ci stringano in un abbraccio, che le emozioni trovino risposte, che nulla è indispensabile, che ci sarà sempre qualcuno disposto ad amarci, che non andrà mai via e si prenderà cura del nostro cuore.
 
Attendiamo di partire per il nostro viaggio convinti che incontreremo sulla strada persone che saranno all’altezza delle nostre attese, che tutto ciò di cui necessitiamo ci sarà miracolosamente concesso.
 
Attendiamo una risposta che ci dica che esiste una cura per ogni dolore e che non soffriremo mai, attendiamo che il medico ci dica che siamo salvi o che salvi se non altro la nostra anima, ma lui stesso attende una risposta dalla ricerca e le sue mani impotenti non possono fare i miracoli. Il suo cervello dotato di saggezza e le sue mani capaci e abili assieme al suo cuore, abile bugiardo, mente per alleviare le nostre pene e per ingannare l’attesa.
 
E così un giorno, mentre sei in dolce attesa ti capita di scontrarti con una sindrome che ti ruba i sogni e tu chiedi perché? Ti viene risposto che succede molto raramente, è una cosa “rara”!
 
Pensi che sia raro anche vincere la lotteria, ma nonostante tu giochi, non hai fatto nemmeno un due, allora pensi a qualcosa di molto raro e ti viene in mente solo il francobollo “Gronchi rosa” quello è molto raro e vale una fortuna … e ancora pensi e ripensi continuando a collegare la rarità a qualcosa di “prezioso” di grande valore, ma poi la realtà delle cose prende un’altra forma e inizi a essere consapevole che sei portatrice di una cosa rara, che bella non è!

Perché sono rara? Io avrei voluto essere comune, uguale a tutti gli altri.
 
 
 

 

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